“Domenica andiamo a fare un giro a Bobbio?”. Ecco, un paese con un nome così già mi ispira simpatia ancor prima di sapere dov’è. Bobbio. Suona bene!

“Paolo ma dov’è Bobbio”. Ammetto la mia ignoranza, non lo conoscevo. Ciò a dimostrazione del fatto che spesso a due passi da casa nostra abbiamo posti stupendi di cui ignoriamo l’esistenza. Si perché Bobbio è davvero incantevole e definirlo così direi che è un po’ sminuirlo!

 

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Il centro di Bobbio

 

Bobbio è un borgo di origine medievale in provincia di Piacenza situato lungo la Val Trebbia. A dir il vero, quando Paolo ha nominato la Val Trebbia mi sono ricordata di averne già sentito parlare come di un posto bellissimo ma in realtà non c’ero mai stata.

 

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Il fiume Trebbia

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Lungo le vie del borgo

 

Bobbio: un borgo perfetto

 

Ad essere sincera pensavo ci fosse più fresco invece faceva caldo anche lì. In effetti, anche se sembra di essere in alto, siamo solo a 272 metri s.l.m.

La cosa che mi ha colpita di più a Bobbio è la cura con cui il borgo è conservato. Non c’è un solo sasso fuori posto! Nella zona centrale si trovano diversi negozietti e locali dove poter mangiare o acquistare i prodotti tipici del luogo. Il paese è pulito, ordinato, curato, insomma… è perfetto!

 

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Bobbio e la sua storia

 

Sebbene nei dintorni di Bobbio si siano trovate prove di insediamenti risalenti al periodo neolitico e in zona siano passate davvero tante popolazioni (Celti, Liguri, Romani, Longobardi e Franchi), l’apogeo della storia del paese si identifica con l’arrivo in quella zona del monaco irlandese Colombano nel 614. Colombano visse a Bobbio solo un anno o poco più ma è dal suo arrivo che Bobbio iniziò a prender forma.

Il nome Bobbio pare sia stato conferito alla città dalla popolazione Celtica dei Galli Boi anche se c’è chi sostiene che esso derivi dal torrente che scorre a fianco al borgo.

 

L’arrivo di Colombano a Bobbio

 

Tutto a Bobbio ricorda quel religioso che a Milano ricevette dal re Agilulfo e dalla regina Teodolinda un pezzo di terra che si trovava proprio a Bobbio. Quando Colombano arrivò a Bobbio, trovò solo una chiesetta diroccata dedicata a San Pietro sulla quale costruì una nuova chiesa. Attorno ad essa cominciarono a sorgere le prime edificazioni di quella che è la Bobbio arrivata ai giorni nostri.

Purtroppo Colombano, vecchio e malato, morì nel 615 e fu seppellito nella chiesa da lui fatta costruire. Negli anni che seguirono, l’abbazia di San Colombano divenne uno dei più importanti centri spirituali e culturali dell’Italia settentrionale.

 

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Lo Scriptorium voluto da Colombano

 

Colombano sancì regole monastiche che, a differenza delle regole benedettine che consistevano nel pregare e lavorare, includevano anche leggere e studiare. Siccome i monaci dovevano dedicarsi agli studi, all’interno dell’abbazia venne fondato lo Scriptorium, un’importante biblioteca di ingenti dimensioni a cui i monaci potevano attingere per la loro istruzione. Pensate che nel 982 custodiva ben 700 codici!

Nel museo all’interno dell’abbazia di San Colombano sono conservati diversi reperti che vanno dal periodo pre-romano fino alla storia del frate che la fece costruire.

 

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L’abbazia di San Colombano

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Abbazia-San-Colombano-Bobbio

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Cripta con Mosaico del XII Secolo

Le chiese di Bobbio

 

Oltre all’Abbazia di San Colombano, che conserva nella cripta un meraviglioso mosaico risalente al XII Secolo, anche il duomo di Bobbio, ovvero la chiesa di Santa Maria Assunta, sorge in pieno centro storico. Venne fatta costruire da Adaloaldo, un abate di Colombano, a partire dal 1015. La facciata risale al 1400 ed è affiancata da due torri, una torre campanaria e una torre difensiva. Adiacente al Duomo si trova il Museo della Cattedrale che, con le sue opere, documenti e testimonianze, ripercorre la storia di Bobbio.

Sia l’abbazia di San Colombano che la chiesa di Santa Maria Assunta sono due delle chiese più belle che io abbia mai visto. Di certo non te le immagini a due passi l’una dall’altra in un borgo piccolo come Bobbio. In entrambe sono rimasta col naso all’insù per lungo tempo a rimirare il loro splendore! Due luoghi davvero incantevoli!

 

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Chiesa di Santa Maria Assunta

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Il castello Malaspina Dal Verme

 

Poco distante dal centro del borgo storico di Bobbio si trova il castello Malaspina Dal Verme, una costruzione fortificata la cui torre principale venne fatta erigere all’inizio del 1300 da Corradino Malaspina. Durante i secoli, il castello passò di mano a vari proprietari fino a quando fu definitivamente venduto allo stato nel 1956 che, dopo vari restauri, lo adibì a museo.

 

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Il castello Malaspina Dal Verme

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Il Ponte Vecchio (o Ponte Gobbo)

 

Per finire la nostra giornata “bobbiense” siamo andati a visitare il principale motivo per cui Paolo mi ha voluta portare a Bobbio ovvero il Ponte del Diavolo! A Bobbio infatti, l’attrazione più fotografata è un ponte romano chiamato Ponte Vecchio. Il ponte attraversa il fiume Trebbia ed è formato da undici arcate irregolari. A causa di questa sua forma irregolare viene anche chiamato Ponte Gobbo.

 

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La Val Trebbia e il Ponte Vecchio (o Ponte Gobbo)

 

Il Ponte Vecchio è attraversabile solo a piedi e, sotto di esso lungo il fiume, gli abitanti della zona in estate si riversano a fare il bagno o a prendere il sole. Mai mi sarei aspettata tanta gente! Sembrava di essere sulle spiagge di Rimini ad agosto! Lungo il ponte sono poste tre coppie di edicole. Nelle due centrali sono raffigurati San Colombano e la Madonna dell’Aiuto.

 

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Perché è chiamato Ponte del Diavolo?

 

Perché il Ponte Vecchio viene anche chiamato Ponte del Diavolo? Ebbene, questo genere di costruzioni veniva chiamato Ponte del Diavolo perché nel Medioevo, tali strutture, rappresentavano un’opera maestosa, grandiosa, impensabile da realizzare. Com’era possibile che stesse in piedi? Così, a quei tempi, si pensava ci fosse la mano del diavolo in tutto ciò e, attorno a queste costruzioni, nascevano storie e leggende.

 

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Il Ponte Vecchio (o Ponte Gobbo)

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La leggenda del Ponte del Diavolo

 

Quale leggenda avvolge il mistero di questo ponte? Si narra che Colombano, quando giunse a Bobbio, fosse ansioso di collegare il paese con l’altra sponda del fiume. Come fare allora? Semplice… non restava che chiedere aiuto al Diavolo! Ma il Diavolo non lavorava gratis così, per costruire il ponte, chiese in cambio a Colombano la sua anima e il monaco accettò. Il Diavolo, in una sola notte, fece costruire il ponte ai suoi aiutanti che ahimè, essendo di diversa statura, costruirono archi disuguali.

Ma l’anima di Colombano che fine fece? Il mattino seguente, Colombano anziché consegnarsi al Diavolo, inviò sul ponte un cagnolino. Quando il diavolo lo vide andò su tutte le furie e, prima di tornare all’inferno, sferrò un calcio al ponte. Ecco spiegato perché il ponte oggi appare così sghembo!

 

Bobbio-ponte-Gobbo

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Diavolo o no il Ponte Vecchio è davvero un’opera di una bellezza unica come del resto tutto il borgo di Bobbio. Peccato la sera dover tornare a casa. Prima di partire però ci beviamo qualcosa nel bar-ristorante Co’ del Ponte per rimirare un’ultima volta il paese. Da qui infatti si può godere di una vista panoramica davvero unica sul Ponte Vecchio e su tutta Bobbio.

 

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Bar Ristorante Co’ del Ponte

Bar-Ristorante-Co-del-Ponte

Bar-Ristorante-Co-del-Ponte

Una magnifica vista del ponte dal bar ristorante Co’ del Ponte

 

Grazie Paolo per aver avuto questa bella idea, questo incantevole borgo merita davvero di essere visitato!

 

Chi di voi conosce Bobbio? Mi sapete indicare altri ponti del diavolo in Emilia Romagna?

 

Se ti piacciono i borghi e vuoi scoprirne altri in Emilia Romagna ti consiglio di leggere anche i miei articoli su Una domenica al castello di Torrechiara, Cinque curiosità su Santarcangelo di Romagna e La Romagna, Santarcangelo e Travel 365.

 

Se, come me, non sai dov’è Bobbio si trova qui: