Sei stato a Santarcangelo di Romagna o sei in procinto di andarci? Forse conosci il luogo ma sei sicuro di conoscere bene le curiosità che solo gli abitanti di questa località e pochi altri sanno? Probabilmente ti potrebbe interessare questo breviario.

 

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Cinque curiosità su Santarcangelo:

  • Gli abitanti di Santarcangelo sono chiamati Santarcangiolesi. Attenzione però! A Rimini i suddetti Santarcangiolesi diventano i Cipolloni. Come mai questo appellativo? Perché il prodotto tipico di Santarcangelo è la Cipolla dell’acqua, coltivata da sempre lungo i canali che alimentavano i mulini nelle adiacenze del fiume Marecchia. Da qui il soprannome “cipolloni”!

 

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  • Se sei infedele, non andare a Santarcangelo l’11 novembre. Perché? Perché quel giorno, durante la fiera di San Martino, a Santarcangelo si tiene la festa dei Becchi. In piazza Ganganelli, vengono attaccate all’arco che sovrasta la piazza, due grosse corna. Chi si trova a Santarcangelo quel giorno deve passare sotto l’arco e, se le corna oscillano, significa che è stato infedele. Io vi ho avvisati, ora potete andare alla festa dei Becchi a vostro rischio e pericolo! Se proprio non volete rinunciare ad assistere alla fiera bè, alla fine della sfilata sotto l’arco potete consolarvi con una piadina rigorosamente con salsiccia e cipolla come da tradizione!

 

  • Il sottosuolo di Santarcangelo è un vero groviera , un insieme di grotte, cunicoli e cavità. Sebbene siano state classificate come “grotte tufacee” in realtà non sono né grotte né tantomeno tufacee. Per grotta si intende infatti una cavità formatasi naturalmente mentre le grotte di Santarcangelo sono state scavate dall’uomo e sono state ricavate non dal tufo ma bensì dalla pietra arenaria e argilla del colle Giove. L’umidità del luogo ha permesso a questi ipogei di conservarsi fino ai giorni nostri. Per quale scopo siano state costruite non ci è dato saperlo; forse per culti pagani o cristiani? Per la conservazione del cibo e del vino o per usarli come ghiacciaie? Come rifugio o via di fuga? L’arcano non è stato ancora risolto! Fatto sta che una volta che entri là sotto vieni circondato dal mistero di questi luoghi e la fantasia inizia a lavorare e a dipingere gli scenari più fantasiosi. Molte di queste grotte non sono visitabili perché appartengono a privati che le hanno acquisite insieme alle loro case e le usano da cantina.

 

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  • Una sola cosa è certa: le grotte di Santarcangelo furono usate dagli abitanti del paese durante la seconda guerra mondiale come rifugio. Sebbene il luogo sia davvero suggestivo, non so quanto potesse essere confortevole vivere al buio e in un ambiente che mantiene una temperatura costante di 13 gradi circa, ammassati gli uni agli altri, per lungo tempo in preda alla fame e al freddo.

 

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  • Durante la seconda guerra mondiale, i soldati tedeschi che erano soliti fare il turno di notte per la veglia, avevano la consuetudine di andare alcune ore nelle grotte di Santarcangelo. Laggiù ricevevano dagli abitanti del luogo qui rifugiatisi, accoglienza e qualcosa di caldo nonché la sensazione di sentirsi a casa circondati dall’affetto della famiglia. Per quelle poche ore l’ostilità veniva messa da parte per lasciare spazio all’umanità.

 

Sono riuscita a toglierti qualche curiosità su questo luogo?

 

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Se non sai dov’è Santarcangelo guarda la cartina: